Diventare chef a domicilio con 9,90 euro!

Come si diventa Chef a Domicilio?  Con nove euro e novanta, novantacinque minuti di video, e ventisei pagine di testo? Forse no. Ma certo il corso tenuto da Nicla Nila Nardi, per il portale IamLearning, la voglia di provarci l’ha  fatta venire e anche qualcosa di più.

Come si sa quella del “cuoco ambulante” è una delle cosiddette professioni emergenti che attrae molta attenzione tra  addetti del mestiere e appassionati.

Se sei uno Chef senza ristorante, se,come Nicla Nardi, vuoi cambiare ritmo di lavoro, oppure appartieni alle schiere di coloro che amano cucinare per altri le proprie ricette,  l’idea di offrire il tuo lavoro  a domicilio può darti molte soddisfazioni.

Il corso, al quale ci siamo sottoposti per poterlo raccontare ai nostri lettori, è tenuto da una Chef stellata milanese che prima di decidersi  per la soluzione “a domicilio” ha lavorato in prestigiosi locali della città, quali il Jolie, l’Armani Cafè e il Nectar.

Si parte dall’ABC,  dando spazio anche alle questioni inerenti  la formazione di base, l’iscrizione alla Camera di Commercio e il REC, per passare al  rapporto con  i mezzi di promozione indispensabili peutensilir entrare in contatto con i clienti, siti web, social network, fino all’antichissimo passaparola.

Viene spiegata l’importanza della fidelizzazione con i fornitori. La scelta delle materie prime, i piccoli trucchi per riconoscerne la qualità, ad esempio: sapevate che una melanzana è tanto più polposa quanto è leggera, che un uovo messo in acqua fredda se è fresco resta sul fondo?

La seconda parte del corso  è  dedicata allo specifico della cucina a domicilio e ci guida in tutti i passi: come si risponde alla telefonata del  cliente,  quali sono le domande da porre perché tutto poi funzioni alla perfezione,  come si compila un preventivo, mettendo in conto le materie prime e le ore di lavoro, come si confrontano i nostri prezzi con il resto del mercato, fino al sopralluogo nella cucina del cliente per capire quante e quali attrezzature siano presenti.

L’ultima parte, forse la più divertente, è quella che riguarda gli strumenti del mestiere: fruste, frullini, coppa pasta di ogni forma, contenitori, casse termiche,   coltelli,  pentole e padelle e infine il vestiario. Giacca, pantaloni, cappello, grembiule. Vi siete mai chiesti perché la giacca del cuoco ha doppia abbottonatura? E’ così fatta perché se dovesse sporcarsi sul davanti, si può invertire la pettorina.

Infine non potevano mancare i consigli sul Bon Ton: si inizia a servire dalla donna più anziana e si finisce alla padrona di casa, tanto per dirne uno.  Sulla Mise en Place,  quando e perché scaldare i piatti, quali piatti usare, come ordinare i colori e le forme.

Alla fine della Full Immersion nel corso telematico,  abbiamo appreso alcune cose che non sapevamo,  ma soprattutto il desiderio di mettersi il cappello da Chef si è fatto più forte. Fosse anche solo per una sera!

N.B. Il prezzo di € 9,90 era dovuto ad una  promozione.

 

 

 

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Il termine CORESTAURANT è parte di un marchio registrato e contraddistingue  location o ristoranti aperti al pubblico che offrono ai loro clienti la possibilità di cucinare come nel proprio “ristorante per un giorno”.

La gestione dell’uso del marchio Qking Corestaurant si ispira all’idea di social business  teorizzata dall’economista premio Nobel Muahammad Yunus: i locali (o location) che intendono utilizzare il format e il logo Corestaurant  si impegnano a  versare  tra il 3-5% dell’affitto a organizzazioni non governative che lottano contro la povertà in maniera efficace, efficiente e con bilanci trasparenti.

Per sapere di più, manda una email a info@corestaurant.it

 

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